Originario delle Americhe, la sua storia è legata a quella degli antichi popoli Maya e Azteco, prima che le navi di Cristoforo Colombo lo portassero sulle nostre tavole. È il peperoncino, conosciuto allora come il ‘pepe delle Indie’, che in numerose varietà dolci, piccanti o solamente ornamentali è presto divenuto una delle spezie più diffuse al mondo.
La pianta di peperoncino è, infatti, facilmente coltivabile quasi ovunque: è sufficiente gettare i semi in un terreno ben drenato e piuttosto sabbioso e innaffiare con frequenza ma senza provocare ristagni d’acqua. Il cespuglio d’altezza media, con le foglie verdi e allungate e i fiorellini bianchi, quando arriva l’estate regala i suoi abbondanti frutti: piccoli e grandi, oblunghi o tondeggianti, i peperoncini giocano con un’accesa tavolozza di colori, dal giallo al rosso, dal verde al viola e persino al nero e differenziano il loro sapore lungo ricca una scala di piccantezza.
Il loro impiego è assai diffuso nelle cucine sudamericane, orientali e africane, in cui abbondano i piatti piccanti, e ha conquistato un posto d’onore anche nella tradizione gastronomica italiana. Soprattutto le regioni del sud amano impreziosire salumi e preparazioni tipiche con peperoncini intrisi di un rapporto speciale con queste calde terre. Veri e propri cult dell’ospitalità made in Italy sono le generose porzioni di penne all’arrabbiata o spaghetti aglio, olio e peperoncino con cui s’improvvisano tavolate in cui non c’è alcuna difficoltà ad aggiungere uno o dieci posti a sedere, mentre l’ingegno delle massaie ha collezionato preziose ricette per la conservazione del frutto piccante: peperoncini essiccati in caratteristiche coroncine, in polvere, sott’olio e sott’aceto.
Come se non bastasse, alla bontà in cucina il peperoncino aggiunge una lunga lista di proprietà benefiche per la salute. I dati scientifici ne dimostrano poteri disintossicanti, depurativi, disinfettanti e digestivi. Aiuta la vasodilatazione e contribuisce alla prevenzione di arteriosclerosi e malattie cardiovascolari, artriti, artrosi e reumatismi. Affascinanti sono le teorie che gli riconoscono un possibile ruolo nella lotta ai tumori o contro la depressione.
Se poi non è il caso di abusarne quando si soffre di acidità di stomaco, ulcera, epatite, cistite e emorroidi, è pur vero che gli effetti benefici del peperoncino si estendono al campo dell’estetica: secondo le ultime tendenze, maschere di bellezza, impacchi e massaggi combattono la cellulite e favoriscono il ringiovanimento della pelle. Né manca chi, di tanto in tanto, ne sottolinea gli effetti afrodisiaci del consumo di peperoncino!