11 gennaio, 2011

ALBERI DA FRUTTO: piantumazione e potatura

Di questi tempi giardini e orti dormono sotto la coltre di una natura pigra e infreddolita.
Gennaio è il mese delle pulizie invernali, quando si tagliano e si bruciano gli scarti delle vecchie coltivazioni per scongiurare il pericolo degli attacchi di malattie fungine, ma anche il momento di progettare ad arte le colture che ci daranno grandi soddisfazioni nella prossima primavera e in estate.

Nella nostra lezione di giardinaggio, o forse sarebbe meglio dire di orticoltura, seguiremo da vicino la messa a dimora delle piante da frutto che fra qualche mese ci regaleranno deliziose ciliegie, nespole, susine e albicocche, succulente pesche, fichi e quant’altro solleticherà il vostro pollice verde in versione gourmet!



La piantumazione

Regola n. 1: Al momento dell’acquisto, controllate che le piante siano state ben conservate in vivaio: no ad alberi con fusto troppo grande rispetto al contenitore, no a ferite e brutti segni e no soprattutto a esemplari che non siano perfettamente sani e preservati da attacchi parassitari e malattie d’ogni sorta.

Regola n. 2: Studiate la disposizione degli alberi del vostro frutteto, prevedendo lo spazio che ognuno andrà a occupare nel pieno dello sviluppo.

Regola n. 3: Ricordate che sono essenzialmente due gli errori più pericolosi che dovrete evitare di commettere: mettere a dimora la pianta a una profondità eccessiva e distribuire il concime a diretto contatto con le radici. Ma non preoccupatevi, basterà eseguire con attenzione le istruzioni che vi darò in corso d’opera.

Si comincia!
 (A patto però che il terreno non sia troppo umido, altrimenti dovrete attendere qualche giorno di secca)

·      Scavate una buca piuttosto grande (circa 80-100 cm) e profonda (circa 60-80 cm).



·      Disponete sul fondo una manciata di stallatico (20-30 g). 


Il concime organico in questo caso è ideale perché, oltre a incrementare la fertilità del terreno, apporta un’enorme quantità di microrganismi utili alla trasformazione del suolo a favore delle piante.


·      Coprite con il terriccio (circa 10 cm), proprio per impedire il contatto diretto con le radici.


·      Togliete la pianta dal vaso e posizionatela al centro della buca, badando che sia allo stesso piano del terreno.


Non più di così!


·      Mettete un paletto-tutore e legate il fusto della pianta in due o tre punti, secondo l’altezza.



·     Finite di coprire la buca, facendo pressione con i piedi vicino alla pianta per ben assestare il terriccio sulle radici.




Et voilà!



La cura

Concimazione
Dopo la distribuzione di concime organico in occasione della piantumazione, il prossimo appuntamento per dare nutrimento agli alberi da frutto sarà la seconda metà di febbraio con l’inizio dell’attività vegetativa.

Innaffiamento
Il periodo invernale è caratterizzato da un clima umido e piovoso, che ci esonera dall’innaffiare giardini e orti. Solo nei rari di oltre quindici giorni d’assenza di piogge, si rende necessario l’intervento dell’uomo.
Con l’arrivo della bella stagione, invece, l’acqua va data a tutte le nostre piante con maggior frequenza, sino a raggiungere durante l'estate la regolarità di un impegno quotidiano.

Trattamenti fitosanitari
In inverno, quando la pianta è priva di vegetazione, è opportuno somministrare trattamenti a base di verderame contro l’insorgenza di malattie fungine, da ripetere all’incirca ogni 30-40 giorni.
Nel caso di peschi e albicocchi, consiglio anche un trattamento specifico antibolla, da ripetere alla comparsa delle prime gemme.


La potatura

Dalla metà di gennaio alla fine di febbraio si delinea uno dei periodi migliori per procedere alla potatura degli alberi da frutto (e non solo).
Nella stagione fredda, infatti, le piante disperdono meno energie e hanno una maggiore capacità di rimarginare le “ferite”. Non di meno conto è la perfetta visibilità della struttura che, priva di foglie, permette di individuare più facilmente i punti di taglio.
Parlavo però della fine di gennaio e  del mese di febbraio proprio perché, sebbene non sia ancora ricominciata l’attività vegetativa, la temperatura non è ai minimi invernali e si riduce il rischio di gelate.


Cos’è
La potatura è la delicata operazione con cui si accorciano o addirittura si eliminano alcune parti della pianta, allo scopo di:
·      garantire la crescita armonica e controllarne lo sviluppo nella forma più opportuna
·      rinnovare la vegetazione con una più giovane e sana
·      creare le condizioni per una maggiore e migliore produzione di fiori e frutti


Come si fa
C’è da dire che, in linea di massima, le piante giovani e con poche ramificazioni necessitano di una potatura radicale che le rafforzi, mentre le più vecchie vanno semplicemente sfoltite in modo da eliminare i rami deboli, malformati o comunque danneggiati.

In secondo luogo, per eseguire una potatura corretta è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’esemplare in questione e definire con precisione l’obiettivo da raggiungere: una potatura a fini ornamentali è ben diversa da una che si prefigge il ringiovanimento di una pianta, che sia stata magari trascurata per qualche tempo, o da un intervento di ordinaria manutenzione per pulire semplicemente la chioma dai rami secchi e vecchi.

Ecco alcune semplici regole della potatura:

La prima operazione è una pulizia generale da tutte le parti secche o malformate.
Fatta questa, scegliete ora ulteriori punti di taglio, in considerazione delle funzioni delle gemme e quindi di quelli che saranno gli effetti desiderati post-potatura.
Bisogna infatti distinguere tra:
·     gemme apicali, che si trovano all’estremità del fusto e dei rami, sono più vigorose e si sviluppano rapidamente: tagliarle significa privilegiare le gemme sottostanti e far sì che la pianta cresca più in larghezza che in altezza;
·     gemme laterali, spesso dormienti perché inibite dall’apicale, sono quelle da cui possono svilupparsi germogli laterali: tagliare il ramo sopra di esse significa indirizzare la crescita della pianta in una direzione piuttosto che un’altra;
·     gemme a legno e gemme a fiore: le prime sono più piccoline, spesso laterali e danno vita a germogli vegetativi, mentre le seconde sono più grosse, scure e il più delle volte apicali. La potatura serve a dosare con equilibrio le une e le altre in funzione dei nostri obiettivi.

Procedete, facendo attenzione che ogni taglio

·     avvenga a circa 6-7 mm sopra la gemma. Troppo vicino potrebbe danneggiarla, mentre più distante crea un moncone che facilmente si secca e s’indebolisce, divenendo preda di parassiti e infezioni;
·     abbia un’angolatura di 45°, inclinato verso il basso dalla parte opposta della gemma;
·     sia netto o, se eseguito ad esempio con una sega a causa della grandezza del ramo, venga rifilato sino a rendere la superficie liscia;
·    qualora sia di grosse dimensioni, venga disinfettato e protetto con un mastice cicatrizzante per evitare infezioni e danni provocati dal gelo.




Io adoro la vita di campagna! E voi?


Alla prossima,
Sandro Bartoli