Ci fa compagnia nei mesi freddi dell’inverno: con la sua straordinaria ricchezza di fiori e le romantiche foglie a forma di cuore, il ciclamino colora di rosso, rosa e bianco i nostri balconi e terrazzi, passando per un’infinità di fantasiose sfumature.
Nella lezione di giardinaggio n. 1 impareremo a prenderci cura di questa assai comune, ma sempre bellissima pianta ornamentale da esterno.
Vaso, terreno e esposizione
Cominciamo dall’inizio…
Avete appena comprato le nuove piantine di ciclamino e, tornate e a casa, vi preparate alla prima invasatura. Il passaggio dal vaso di coltivazione per la vendita a quello che ospiterà i vostri ciclamini durante tutto l’inverno dovrà tenere conto dello spazio vitale per la crescita della pianta. Nel nostro caso, essendo il vaso di partenza da15 cm di diametro, ne sceglieremo uno da 25.
Passiamo alla scelta della terra.
Il ciclamino ama stare fresco, ma non vuole di certo ristagnare nell’acqua: il terriccio migliore è leggero e drenante, magari misto a un po’ di agroperlite (si tratta di un materiale granulare ad alta porosità ottenuto da roccia vulcanica e in grado quindi di assorbire eventuali liquidi in eccesso!).
Ora mettiamoci al lavoro:
- prendete il vostro vaso e depositatevi una base di terra.
- rovesciate il ciclamino a testa in giù e fate attenzione a sfilare la pianta delicatamente dal suo vecchio recipiente.
- poggiatela nel nuovo e coprite con il terriccio.
P.S. Se piantate i ciclamini già a settembre, sappiate che avranno necessità di ombra nelle ore più calde. Se invece avete atteso la metà d’ottobre e l’autunno ha mitigato le temperature, esponeteli pure alla luce diretta del sole.
Ad ogni modo, ricordate che il ciclamino gradisce una temperatura tra i 13° e i 15° C di giorno e tra i 5° e gli 8°C di notte.
Acqua
È buona abitudine annaffiare i ciclamini a giorni alterni. Il mio consiglio però è quello di controllare sempre che la terra sia effettivamente asciutta per evitare un pericoloso ristagno d’acqua.
Non è solo il quando, ma anche il come innaffiate che protegge la salute delle vostre piante: andate dirette sui bulbi e non bagnate le foglie che (ahimè!) soffrono gli attacchi di muffe e funghi.
Concime
Per crescere sane, belle e forti, anche le piante hanno bisogno di mangiare bene!
Soprattutto quando sono in vaso, la corretta concimazione assicura i sali minerali che attraverso il processo di sintesi clorofilliana si trasformano in linfa vitale.
A dieci giorni dall’invasatura (il tempo giusto affinché le radici si siano ben stabilite nella terra nuova), è opportuno procedere con la prima concimazione. Da ripetere a cadenza quindicinale.
In generale, esistono 2 tipologie di concime: liquido e granulare.
Entrambi vanno diluiti in acqua e dati come in una normale annaffiatura.
Comprate il concime specifico per il ciclamino o, in alternativa, un concime universale per piante fiorite e attenetevi esattamente alle istruzioni d’uso.
Se si ammala…
Nonostante le cure più premurose, può sempre accadere che una pianta si ammali. L’importante è tenere gli occhi ben aperti per accorgersi che qualcosa non va sin dai primissimi segnali e intervenire subito.
Il ciclamino è una pianta piuttosto forte e non ha grandi problemi con insetti e parassiti.
Eccetto quelle noiose larve di farfalla che ne mangiano le foglie. Noterete i piccoli buchi e dovrete fare un trattamento a base di permetrina, da ripetere ancora una volta dopo una settimana. Sciogliete in acqua l’antiparassitario e irrorate direttamente le foglie.
La vera fragilità del ciclamino è la sua predisposizione a funghi e muffe. A parte l’attenzione, quasi ossessiva, che svilupperete nell’innaffiare con modestia e solo quand’è necessario, non appena compaiono segni di marciume dei bulbi o macchie bruno-giallastre sulle foglie, non esitate a dare un prodotto fungicida.
Tali attacchi, del resto, si verificano soprattutto nel periodo iniziale, in presenza di un clima ancora caldo umido.
Sandro Bartoli